Tuesday, 9 September 2025

Da Ciao 2001 a Vice Magazine

Da quando avevo 10-11 anni e per buona parte della mia vita, il mio soprannome è stato Vice, o Il Vice.  Viene dal mio cognome, Viceconti, ma è un bel soprannome, carico di significati secondari.  A un certo punto persino molti dei miei famigliari mi chiamavano Vice. L’ho dismesso quando sono andato a vivere in Inghilterra, dove il primo significato per la parola “Vice” è vizio, e come soprannome non mi sembrava carino, ma gli amici storici lo usano tutt’ora.

Vi racconto questo perché alcuni mesi fa ho scoperto Vice Magazine, una rivista in lingue inglese di controcultura giovanile pubblicata a partire dagli anni 90. Trovate la sua storia in questa pagina di Wikipedia.  Nel 1994, quando Vice Magazine nacque, nacque anche mia figlia, ed io non avevo certo il tempo o l’interesse di leggere riviste di controcultura.  La cosa mi è tornata in mente oggi quando un amico mi ha mandato il link ad un articolo intitolato “Si stava meglio quando c’era Vice”, che parla appunto della rivista, ma visto il mio percorso di pensionamento, gli si può dare anche un altro significato.

Leggere di Vice Magazine mi ha fatto ricordare il ruolo fondamentale che alcune riviste hanno avuto nella mia formazione: Ciao 2001, Il Male, e Frigidaire.  

Non ricordo quando ho iniziato a leggere Ciao 2001, ma direi attorno al 1975. In quegli anni Ciao 2011 era l’unica rivista con distribuzione nazionale in cui si parlava di musica rock.  L’altra rivista storica, il Mucchio Selvaggio, nascerà alcuni anni dopo, e negli anni della mia giovinezza trovarla era quasi un’impresa, per chi come me abitata in provincia.  E che provincia: la bassa ferrarese degli anni 70 dove sono cresciuto distava anni luce dal mondo della scena rock internazionale che Ciao 2001 raccontava. 

Grazie a Ciao 2001 ho imparato tante cose su una serie di gruppi rock di cui ancora non avevo sentito una sola canzone, dato che i dischi erano ancora più difficili da trovare che le riviste.  Per trovare dischi di musica un po' alternativa (nel 1976 Sanremo fu vinta da Peppino di Capri, quindi praticamente tutto era alternativo) bisognava andare a Bologna, o addirittura a Milano, luoghi lontanissimi e quasi irraggiungibili.  Grazie a Ciao 2001 però leggevo di questi gruppi musicali straordinari, e in ogni numero la doppia pagina centrale era un poster con una foto di un artista, di solito durante un concerto.  Presto la mia stanza fu tappezzata di questi posterini.  Quando poi finalmente la musica internazionale mi divenne accessibile, e potei ascoltare tutti questi artisti, era come se li conoscessi da sempre.  Ciao 2001 mi aiutò a superare l’isolamento culturale della bassa ferrarese, facendomi sognare di girare il mondo, come poi ho fatto.

Il Male uscì nel 1978 e in breve tempo divenne un fenomeno importante della controcultura italiana. Era chiaramente ispirato a Le Canard Enchaîné, che veniva pubblicato dal 1915, ma noi non lo sapevamo, e quindi per noi il Male era qualcosa di assolutamente nuovo. Il motto del Canard è "La libertà di stampa si consuma solo quando non si usa" e il Male quella libertà la usò fino in fondo, testandone i limiti.  Tra tutte le invenzioni, ne cito due. Convinsero Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, allora famosissimi, a partecipare ad una gigantesca goliardata che si materializzò con la riproduzione dentro al Male delle prima pagine di alcuni quotidiani nazionali che annunciavano che Tognazzi era il capo delle Brigate Rosse.  Come decine di altri adolescenti, lasciai il bella vista la prima pagina finta di Paese Sera sul tavolo di cucina, e a mio padre venne quasi un colpo.

Era Maggio del 1979; un mese prima il 7 Aprile 1979, erano stati arrestati i maggiori leader di Autonomia Operaia, tra cui Toni Negri, Emilio Vesce, Oreste Scalzone e Lanfranco Pace.  La questione del Processo 7 aprile, come poi venne chiamato è storicamente molto complessa, ma anche chi come me non aveva alcuna simpatia per Autonomia Operaia sentiva puzza di reati di opinione.  Lo “scherzo” del Male non fu quindi banalmente una goliardata ma un modo per far riflettere sul rischio di criminalizzare le opinioni invece delle azioni.


La seconda è stata talmente pesante anche dal punto di vista legale, che non sono riuscito a trovare online la vignetta originale. Durante l'Angelus del 10 settembre 1978, l’allora Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) affermò che ““Dio è papà; più ancora è madre”. Nel numero successivo del Male c’era una vignetta che ritraeva un Dio piuttosto arrabbiato che prende il Papa, lo infila sotto al sottanone e grida: “ciuccia un po’ e dimmi se sa di latte!”.  Si fa molta fatica a trovare notizie online su questa storia, ma se ricordo bene il giornale fu sequestrato per vilipendio alla religione.  Per un diciasettenne come me, il Male apriva la porta ad una satira senza sconti: si può ridere di tutto, e i veri democratici sanno accettarla.  Sandro Pertini venne sfottuto da Andrea Pazienza in una vignetta sul Male: Pertini si fece due risate e invitò Pazienza al Quirinale per pranzo.

La rivista Frigidaire fu fondata da Sparagna, Scòzzari e Tamburini nel 1980.  C’erano un po' di cose sulla musica, un po' di inchieste, ma per me il cuore erano i fumetti.  Ne cito due: RanXerox e Zanardi.  Il primo scritto da Stefano Tamburini e disegnato da Tanino Liberatore, con qualche aiuto da Andrea Pazienza, che invece era autore unico di Zanardi. La prima storia di Zanardi esce su Frigidaire nel 1981, e nel 1988 Pazienza muore. Raccontare cos’era Bologna negli anni 80, richiederebbe un capitolo a sé, e poi è già stato fatto da tanti più titolati di me.  Il DAMS, Pazienza, Freak Antoni e gli Skiantos, il Gran Pavese.  Per me, appassionato di fumetti di supereroi fin da bambino, la scoperta di personaggi come RanXerox, Zanardi, o Ramarro, il supereroe masochista di Giuseppe Palumbo, apriva nuovi orizzonti.  Dopo la pesantezza degli anni 70 catto-comunisti, si parlava con allegria di sesso, droga e rock’n roll. Non andrà a finire bene: l’AIDS per il sesso, l’eroina per la droga e anche il rock non sta tanto bene.  Ma in quegli anni era tutto bellissimo.  Io quando non studiavo vivevo allo Spleen, circolo ARCI di Copparo dove facevamo rock demenziale, teatro comico, e gigantesche feste disco.  La controcultura che Frigidaire rappresentava è stata essenziale per me in quegli anni.

Stamattina ho letto un articolo che si leggono sempre meno libri e anche sempre meno riviste.  Forse non è così grave come sembra, forse i modi di consumare cultura e informazione stanno cambiando.  Ma sicuramente, per me almeno, Ciao 2001, Il Male, e Frigidaire hanno contribuito molto all’adulto che sono diventato.



 

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